Tipi di pesca nel Mar Adriatico
Il Mar Adriatico risulta essere tra i più rinomati del Mediterraneo non solo per le bellezze della sua costa e per la purezza delle sue acque, ma anche per la grande pescosità che riserva a chi pratica i vari tipi di pesca, sia per diletto che per mestiere.
Le acque dell’Adriatico, infatti, sono solcate da una copiosa flotta di pescherecci che quotidianamente, fatti salvi i periodi di fermo pesca atti a consentire il ripopolamento biologico della fauna acquatica, consente di portare sulle nostre tavole pesce fresco e di grande qualità.
Ma la pratica della pesca in Adriatico sta acquisendo un riscontro sempre maggiore presso gli appassionati che si dedicano alla pesca sportiva, la quale, con l’ausilio di una piccola imbarcazione e semplici mezzi permette di conseguire risultati soddisfacenti.
Tra i tipi di pesca in mare maggiormente diffusi a livello amatoriale vi è la traina, una tecnica di pesca sportiva che può essere praticata a ridosso della costa o in mare aperto. La pesca a traina, che consiste nel trainare pesci generalmente di piccola-media taglia durante la navigazione, si esercita utilizzando un numero variabile da 2 a 4 canne -a seconda della distanza dalla costa- disposte sul retro dell’imbarcazione, e delle lenze di diametro anche ridotto -variabile a seconda del tipo di pesce che si intende catturare- e si avvale di esche artificiali, come la rapala, o di pesce vivo. La pesca a traina, in Adriatico come nel resto del Mediterraneo, è praticabile durante tutto l’anno variando alcuni accorgimenti. Durante i mesi invernali, essendo le acque più fredde, i pesci si dirigono verso profondità maggiori e più distanti dalla costa, e per tanto, per una migliore riuscita della battuta di pesca è necessario spingersi più a largo ed in profondità. Ideali sono invece i mesi primaverili ed autunnali, quando i pesci cominciano a frequentare più intensamente le acque di superficie e non risultano essere inibiti dall’eccessivo caos nautico tipicamente estivo. Tra le prede più frequenti della traina leggera vi sono le occhiate, i sugarelli, le aguglie, e altre note specie di pesci del mar Adriatico, quali spigole, dentici, ricciole e sgombri. La pesca in mare a traina con artificiali consente di intercettare facilmente anche diversi tipi di tracine, le quali si contraddistinguono per la presenza della prima pinna dorsale e dagli opercoli da cui emettono un doloroso veleno. Praticando la traina d’altura (detta big game fishing) è possibile imbattersi in pesci combattivi come tonni e pescispada, che possono raggiungere anche dimensioni notevoli.
Tra i tipi di pesca in mare più diffusi in ambito sportivo, inoltre, vi è il bolentino, una semplice tecnica di pesca che si effettua a varie profondità, sia a ridosso della costa su fondi fino a 30-40 metri, che in alto fondale. La tecnica consiste nell’uso della canna da pesca o della lenza a mano (togna) con il motore fermo e con l’imbarcazione ancorata o libera alla deriva. Tra i pesci del Mar Adriatico di facile cattura con questo tipo di pesca troviamo saraghi, donzelle e scorfani (in particolare su fondi rocciosi), triglie di fango, gallinelle e sparaglioni su fondi sabbiosi, naselli, pesci San Pietro e gronghi in profondità.
Tra i peculiari sistemi di pesca in Adriatico, inoltre, vi è il trabucco (o trabocco), una caratteristica struttura in legno che si protende direttamente dalla costa rocciosa verso il mare e sostiene una grande rete a maglie strette. Queste antiche piattaforme di pesca, che si ritiene siano state importate presso le coste adriatiche dai fenici, sono particolarmente diffuse in Abruzzo e nella parte settentrionale della Puglia, in particolare sul promontorio del Gargano, dove sono tutelati come patrimonio monumentale del Parco Nazionale.